Il panorama di Augusto Cesare Ferrari

Nel 150° anniversario della nascita di Augusto Cesare Ferrari, il Museo Nazionale del Cinema è lieto di annunciare l’esposizione al piano dell’Archeologia del Cinema del progetto originale del padiglione per la visione del panorama commemorativo della fondazione della città di Baia Blanca nel centenario (1928).
L’opera (esposta a fine 2018 nella mostra organizzata dall’Accademia Albertina e FALFAA, Fundación Augusto y León Ferrari Arte y Acervo) è stata donata nel 2019 dagli eredi grazie alla mediazione della dott.ssa Liliana Pittarello, già direttore regionale MIBAC per il Piemonte, studiosa della figura del pittore / architetto italo-argentino.

Il panorama è uno spettacolo ideato nel 1787 dal pittore irlandese Robert Barker (1739-1806) che ha avuto un notevole successo a cavallo dei due secoli. Lo spettacolo consisteva in un realistico paesaggio dipinto a 360° da esporre in appositi padiglioni in cui lo spettatore ammirava l’opera da una posizione centrale sopraelevata in modo da avere l’illusione di trovarsi nel luogo reale ad ammirare il panorama circostante.  In questo tipo di pittura l’artista aveva il controllo pressoché totale sulla fruizione dell’opera: il punto di vista dello spettatore coincideva con quello del pittore, ma non solo: egli poteva prestabilire anche la distanza da cui vedere l’opera e come illuminarla. I progetti dei padiglioni di panorama sono quindi particolarmente interessanti perché, oltre a farci comprendere meglio il tipo di spettacolo, ci aiutano a conoscere le modalità di visione progettate dall’autore.

Cesare Augusto Ferrari (San Possidonio, 31 agosto 1871 – Buenos Aires, 4 luglio 1970) è stato un pittore formatosi in Accademia Albertina e al Museo Industriale Nazionale di Torino e con Giacomo Grosso si specializzò, tra le altre cose, nella creazione di panorami. Nel 1914 si trasferì in Argentina dove ebbe modo di esprimere completamente la sua eclettica personalità artistica spaziando dalla pittura, alla fotografia, all’architettura.  Per conoscere la sua opera vi consigliamo di consultare il sito della fondazione o il catalogo dell’esposizione del 2018.