Omaggio a Damien Jalet

Cinema Massimo - 10 e 11 settembre 2022

In occasione dell’inaugurazione di Torinodanza Festival 2022, dedichiamo un ritratto all’artista franco-belga Damien Jalet, che con lo spettacolo Vessel apre l’edizione di quest’anno. Da alcuni anni si va infatti affermando nel mondo della danza una tendenza a lavorare con le riprese digitali, sia per ragioni di ricerca che per realizzare progetti artisticamente autonomi. È il caso di Mist, costruito con la celebre compagnia Nederland Dance Theatre, un film multidisciplinare che nasce per essere trasmesso nei circuiti cinematografici e televisivi culturali e che costituisce una tappa fondamentale nell’attuale percorso creativo di Jalet. Mistinfatti, chiude una trilogia inaugurata proprio con Vessel e proseguita con PLANET [wanderer] dedicati al tema dei cicli della Natura, realizzati a quattro mani con l’artista visivo giapponese Kohei Nawa. Le Passeur des Lieux (The Ferryman), un documentario realizzato da Gilles Delmas, girato tra il Giappone, l’isola di Bali e la Scozia, precede in qualche modo la realizzazione di Vessel e rappresenta un’esplorazione cinematografica e coreografica delle radici animistiche dei rituali, della danza e della scultura e della loro attualità.
Conclude il ciclo la proiezione di Anima di Thom Yorke realizzata dal regista Paul Thomas Anderson, con le coreografie di Damien Jalet e i danzatori di Göteborgs Operans Danskompani.

 

Rahi Rezvani
Mist
(Olanda 2022, 50’, DCP, col.)

Creato dal coreografo franco-belga Damien Jalet per NDT – Nederlands Dance Theatre e girato da Rahi Rezvani, è ispirato al fenomeno dei banchi di nebbia spesso associati ai Paesi Bassi. La presenza di vento e mare e il fatto che un terzo dei Paesi Bassi è sotto il livello del mare sono state alcune delle principali fonti di ispirazione per il Jalet.

Sab 10, h.16.00 - A seguire conversazione con Damien Jalet

 

 

Gilles Delmas
Le Passeur des Lieux (The Ferryman)
(Francia 2016, 70’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Il rapporto ancestrale con la natura, spesso visto come una porta tra il mondo visibile e quello invisibile, è qui rappresentato attraverso una serie di cerimonie suggestive, brani e parole di performance di danza contemporanea, narrate dall’artista performativa Marina Abramovic. Onirico e crudo, che offusca il confine tra arcaico e contemporaneo, tra documentario e finzione, segnato in modo inquietante dal compositore Ryuchi Sakamoto.

Dom 11, h. 16.00

 

 

Paul Thomas Anderson
Anima
(Usa 2019, 15’, 35mm, col., v.o. sott. it.)

In un breve film musicale, Thom Yorke dei Radiohead musica e interpreta una incredibile opera visiva in cui un assonnato e malinconico cittadino/operaio, a metà strada tra un Buster Keaton dei giorni nostri e il sognante protagonista di Brazil di Terry Gilliam, è intento a inseguire quell’unico amore capace di spazzare via la monotona solitudine che domina l’incubo nel quale vive.

Dom 11, h. 17.10