“Io sono i miei film”. Omaggio a Rainer Werner Fassbinder

Dal 14 al 21 settembre 2022 - Cinema Massimo

Il Museo Nazionale del Cinema propone dal 14 al 21 settembre al Cinema Massimo un omaggio dedicato al cinema di Rainer Werner Fassbinder a quarant’anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 10 giugno 1982, a soli 37 anni, dopo aver finito di girare Querelle de Brest (che uscirà postumo) e mentre scriveva la sceneggiatura di Rosa Luxemburg. La sua è una carriera durata meno di due decenni, ma estremamente prolifica. È stato infatti non solo un regista, ma anche attore, drammaturgo, regista teatrale, compositore, editore e saggista ed è considerato una delle figure più rilevanti del Nuovo cinema tedesco.

 

L’omaggio al Cinema Massimo prevede la proiezione di sei dei suoi film: L'amore è più freddo della morte (1969) che è stato il suo primo lungometraggio e film di gangster; il suo più grande successo arrivato con Il matrimonio di Maria Braun (1979), che racconta l'ascesa e la caduta di una donna tedesca sulla scia della Seconda guerra mondiale. The Bitter Tears of Petra von Kant (1972) e Querelle de Brest (1982), incentrati su temi omosessuali. Poi ancora La paura mangia l’anima (1973), premio speciale della giuria al Festival di Cannes nel '74 e per finire Effi Briest (1974).

 

Inoltre, il documentario della regista tedesca Annekatrin Hendel Fassbinder che è un omaggio al genio bavarese e alla sua trascinante personalità con interviste esclusive e repertorio filmico originale.

 

“Con lo strumento del mélo ha vivisezionato le dinamiche della passione e ha raccontato la storia presente e passata della Germania. Leggendario per la capacità lavorativa e di valorizzare il gruppo dei suoi collaboratori artistici, ha lasciato un'opera che non ha quasi eguali nel cinema d'autore moderno e che non investe soltanto il cinema ma abbraccia anche il teatro e la radiofonia” (G. Spagnoletti).

Programma

 

Querelle de Brest

(Germania/Francia 1982, 108’, HD, col., v.o. sott. it.)

La nave Vengeur attracca al porto di Brest. A bordo è imbarcato il marinaio Querelle, sotto la guida del Capitano Seblon, che di Querelle è innamorato. Il porto della città ha dei bassifondi particolarmente movimentati nei quali bazzica un'umanità d'ogni tipo. Ultimo film di Fassbinder tratto dal romanzo omonimo di Jean Genêt, che divenne subito un manifesto per la liberazione omosessuale. La censura italiana bloccò il film che ottenne il visto col divieto ai minori di 18 anni solo dopo il taglio di due sequenze. Il film fu presentato postumo al festival di Venezia.

Mer 14, h. 20.45/Mer 21, h. 16.00

 

L'amore è più freddo della morte (Liebe ist kälter als der Tod)

(Germania 1969, 89’, DCP, b/n, v.o. sott.it.)

Franz (Rainer Werner Fassbinder) è un magnaccia legato sentimentalmente a Joanna (Hanna Schygulla): l'uomo, però, rimane affascinato da Bruno, un gangster che lo tallona per conto del sindacato a cui ha rifiutato di aderire. L'esordio alla regia del cineasta bavarese è un gangster-movie dedicato a Claude Chabrol, Eric Rohmer e Jean-Marie Straub.

Ven 16, h. 16.00/Dom 18, h. 20.30

 

Le lacrime amare di Petra von Kant (Die bitteren Tränen der Petra von Kant)

(Germania 1972, 125’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Petra è una famosa stilista che vive con la sua assistente Marlene che accetta i maltrattamenti e la severità della donna. I due matrimoni di Petra sono finiti ed entrambi l’hanno segnata profondamente. Un’amica le fa conoscere la giovane e bella Karin della quale Petra si innamora. Le due portano avanti una relazione ma col tempo Karin è sempre più fredda e crudele.

Ven 16, h. 18.00/Lun 19, h. 20.30

 

La paura mangia l’anima (Angst essen Seele auf)

(Germania 1973, 94’, DCP, col., v.o. sott. it.)

Emmi, una sessantenne vedova e con figli sposati, incontra una sera in un bar Alì, un marocchino immigrato per lavoro in Germania. L'uomo, dopo un po' di chiacchiere, l'accompagna a casa, dove la donna vive sola: apprende così che lui abita lontano con altri cinque compatrioti in una sola stanza e gli offre un letto per la notte. Nasce così un bizzarro "ménage", un doppio scandalo che farà soffrire tutti. Premio speciale della giuria al Festival di Cannes nel '74.

Ven 16, h. 20.30/Lun 19, h. 16.00

 

Effi Briest (Fontane Effi Briest)

(Germania 1974, 141’, DCP, b/n, v.o. sott.it.)

Germania fine '800. Ai coniugi Briest, piccolo borghesi di campagna, non sembra vero quando il maturo barone von Instetten chiede la mano della loro figlia sedicenne Effi. I Briest decidono di acconsentire al matrimonio pensando ai grandi benefici che il ricco nobile, prefetto in un distretto in Pomerania, potrà garantire loro e ad Effi. Ma le conseguenze di questa decisione saranno alla fine tragiche.

Sab 17, h. 16.00/Mar 20, h. 18.15

 

Annekatrin Hendel

Fassbinder

(Germania 2015, 96’, DCP, col., v.o. sott. it.)

La vita del regista, dai tempi dell’Antitheater alla sua morte. Si susseguono interviste agli attori più importanti del cinema di Fassbinder, da Hanna Schygulla a Hrm Hermann, da Margit Carstensen a Volker Schlöndorf e Juliane Lorenz, che si intrecciano alle interviste in parte inedite in cui il regista descrive la sua poetica, la politica, il cinema, i rapporti tra le persone.

Sab 17, h. 18.30/Lun 19, h. 18.00

 

Il matrimonio di Maria Braun (Die Ehe der Maria Braun)

(Germania 1978, 121’ DCP, col., v.o. sott. it.)

Nel 1943, Maria Braun sposa frettolosamente un sergente destinato al fronte russo. Dato l’uomo per disperso, per sopravvivere diventa l'amante di un sergente dell'esercito d'occupazione americano, e lo uccide quando il marito torna. Il personaggio di Maria è un'allegoria esplicita della Germania uscita dalla tragedia della guerra.

Sab 17, h. 20.30/Mar 20, h. 16.00