POÉSIE CINÉMATOGRAPHIQUE. Omaggio al cinema di Jean Cocteau in occasione del cinquantenario della scomparsa del poeta.
Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio al grande e tormentato poeta francese Jean Cocteau, in occasione del cinquantenario della sua scomparsa, con una retrospettiva dal titolo POÉSIE CINÉMATOGRAPHIQUE dedicata al suo cinema, in programmazione nella Sala Tre del Cinema Massimo da lunedì 4 a martedì 12 novembre 2013.
La rassegna, che si inserisce nel programma di Torino incontra la Francia 2013 ed è realizzata con la collaborazione dell’Alliance Française de Turin, sarà inaugurata lunedì 4 novembre alle ore 16.30 con la proiezione del film Le sang d'un poète, a cui è abbinato il cortometraggio La villa Santo Sospir (Francia 1952, 31’, col., v.o. sott.it.). Ingresso 3.00 euro per gli iscritti all’Alliance, per tutti gli altri ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.
In programma la proiezione dei film da lui diretti, quali Le sang d’un poète (1931), La bella e la bestia (1946) in copia recentemente restaurata, L’aquila a due teste (1948), I parenti terribili (1948), Orfeo (1950), Il testamento di Orfeo (1960). La programmazione inoltre comprende La principessa da Cleves (1961) di Jean Delannoy sceneggiato da Cocteau e il recentissimo Opium (2013) di Arielle Dombasle, presentato a Cannes e incentrato sulla storia d’amore tra Cocteau e Raymond Radiguet. Tutti i film saranno proiettati in francese con sottotitoli in italiano.
Le sang d'un poète
(Francia 1932, 55’, 35mm, b/n, v.o. sott.it.)
Grazie al mecenatismo del visconte di Noailles, produttore anche de L'âge d'or, Cocteau poté per la prima volta affrontare il cinema in piena libertà. Niente di surrealista (come s'è scritto troppo spesso) in questo film in cui l'autore sviluppa i temi, le ossessioni, i motivi dominanti delle sue poesie, dei disegni, delle opere teatrali. Si vedono aggirarsi angeli adolescenti, pugili neri dal corpo perfetto, scolaretti in mantellina che s'ammazzano a palle di neve, donne-statue o maestre coll'occhialetto, un poeta che si drappeggia nella porpora e nel sangue mentre rullano i tamburi, uno specchio che diventa una piscina e i corridoi di un albergo che si trasformano in un labirinto. Il film si compone di quattro episodi: La mano ferita o le cicatrici del poeta, Le mura hanno orecchie?, La battaglia delle palle di neve, La profanazione dell’ostia. Celebre la frase di Cocteau “Gli specchi farebbero bene a riflettere prima di riflettere le immagini”.