CROSSROADS: Valtari mystery film experiment - diciassette cortometraggi ispirati dalle musiche di Valtari, l’ultimo album dei Sigur Ròs.

Cinema Massimo – 7 dicembre, ore 20.30/22.30, Sala Tre

Per l’appuntamento CROSSROADS di dicembre, il Museo Nazionale del Cinema presenta, venerdì 7 dicembre, alle ore 20.30 e 22.30, nella Sala Tre del Cinema Massimo, la proiezione di Valtari mystery film experiment, un progetto della band islandese Sigur Ròs costituito da diciassette cortometraggi diretti da registi e fan sulle musiche del loro ultimo album, Valtari. Ingresso: 4 euro.

 

La componente visiva nelle composizioni post-rock dei Sigur Rós è parte inscindibile del loro processo creativo che ha portato a una discreta produzione audiovisiva. Dopo i primi due documentari, Heima (2007) e Inni (2010), la band islandese arriva ora al culmine del suo viaggio attraverso immagini direttamente ispirate dalle tracce del loro ultimo album Valtari, uscito lo scorso maggio. Valtari Mystery Film Experiment è, infatti, un’operazione senza precedenti in cui la band capitanata da Jónsi ha commissionato, con un esiguo budget, a dodici registi la realizzazione di altrettanti video sulle tracce di quest’ultimo disco. L’unica indicazione era di lasciarsi ispirare dalla musica in piena libertà creativa. Al progetto sono stati coinvolti nomi come John Cameron Mitchell, Ryan McGinley, Ramin Bahrani, Alma Har'el, Clare Langan, Floria Sigismondi e molti altri. Inoltre associati a questi artisti i Sigur Rós hanno invitato i fan a partecipare all’esperimento caricando e condividendo le loro creazioni personali. Diciassette video tra quelli commissionati e quelli dei fan vanno a comporre il Valtari Mystery Film Experiment che nel fine settimana tra il 7 e il 9 dicembre verrà proiettato nei cinema dei sette continenti.

 

Valtari mystery film experiment

(Islanda 2012, 105’, col.)

Diciassette cortometraggi, diretti da registi e fan dei Sigur Rós sulle musiche dell’ultimo album, Valtari. Un viaggio nelle composizioni dei musicisti islandesi attraverso l’occhio di diversi artisti con una propria sensibilità e interpretazione. Il filo conduttore di tutti i cortometraggi è sicuramente la natura incontaminata insieme alla lentezza che accompagna le immagini in slow motion come il piccolo capolavoro di Halma Har’el interpretato da Shia Laboeuf. Il film è stato presentato in anteprima al London Film Festival.