HISTOIRE(S) DU CINÉMA: Roma città aperta di Roberto Rossellini

Cinema Massimo, 17 ottobre, ore 18.15, Sala Tre

Il Museo Nazionale del Cinema e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino presentano, nella Sala Tre del Cinema Massimo, mercoledì 17 ottobre 2012, alle ore 18.15, la proiezione del film Roma città aperta di Roberto Rossellini, introdotto da Silvio Alovisio. Ingresso euro 4 (euro 3 per studenti universitari e over 60).

 

HISTOIRE(S) DU CINÉMA è una rassegna dei classici più significativi della storia del cinema dagli anni Trenta agli anni Settanta, introdotti e commentati dai docenti in materia dell’Università di Torino.

Capolavoro assoluto della cinematografia mondiale, Roma città aperta fu realizzato da Roberto Rossellini nel 1945. Considerato il manifesto del neorealismo italiano, è la prima opera della Trilogia della guerra diretta dal regista romano, seguita da Paisà (1946) e Germania anno zero (1948). Sceneggiato da Rossellini, Sergio Amidei, Federico Fellini e Celeste Negarville, il film si ispira alla storia vera di don Luigi Morosini, torturato e ucciso dai nazisti perché colluso con la Resistenza. Accolto freddamente in Italia, il film ebbe immediato successo all'estero ottenendo il Grand Prix come miglior film al Festival di Cannes del 1946. La memorabile interpretazione di Anna Magnani, di forte intensità drammatica, le valse il Nastro d’Argento come migliore attrice non protagonista e la rese celebre in tutto il mondo.

Roberto Rossellini

Roma città aperta

(Italia 1945, 100’, b/n.)

“Un prete e un comunista lottano per la stessa causa. Dietro di loro si muove un quartiere popolare di Roma, coi suoi casoni squallidi, i cortili in cui la storia di ognuno è la storia di tutti e dove la sofferenza e le speranze sono comuni. La forza di Roma città aperta è in questa molteplicità di elementi umani coagulati da un'unità superiore” (Carlo Lizzani)

Proiezione digitale HD

Sc.: Sergio Amidei, Federico Fellini, R. Rossellini, Celeste Negarville; Fot.: Ubaldo Arata; Int.: Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Marcello Pagliero.