Per CROSSROADS proiezione del film-concerto Stop Making Sense di Jonathan Demme.

Cinema Massimo – 13 gennaio 2012, ore 20.45/22.30 Sala Tre

Per l’appuntamento CROSSROADS di gennaio, il Museo Nazionale del Cinema presenta, venerdì 13 gennaio 2012, alle ore 20.45 e alle 22.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, il “rockumentary” Stop Making Sense di Jonathan Demme, considerato uno dei migliori esempi di film-concerto dopo L'ultimo valzer di Martin Scorsese. In replica sabato 14 gennaio 2012, alle ore 16.30. Ingresso euro 6.00/4.00/3.00.

 

A distanza di ventotto anni dalla sua realizzazione, Stop Making Sense è ancora a tutti gli effetti uno dei migliori “rockumentary” di sempre. Il merito va, naturalmente, ai Talking Heads, giunti all’apice della loro carriera con la pubblicazione, nel 1983, dell’album Speaking in Tongues - contenente il singolo Burning Down the House ma anche This Must be the Place, recentemente “coverizzata” dagli Arcade Fire e inserita nell’omonimo film di Sorrentino - ma anche all’indiscusso talento del regista Jonathan Demme, che ha sempre avuto un rapporto molto speciale con la musica e i musicisti, collaborando con artisti del calibro di Bruce Springsteen e Neil Young. Premiato come Miglior documentario dell'anno per la National Society of Film Critics, è uno dei più grandi rock-movie mai realizzati: primo film musicale a impiegare la registrazione digitale in presa diretta, l’opera di Demme riesce a trasformare il concerto dei Talking Heads al Pantages Theater di Hollywood del 1983 in un evento cinematografico, dove le canzoni della band si fondono con una scenografia sviluppata in movimento. Il risultato è un lavoro raffinato e innovativo, che mette in luce la personalità sfaccettata ed eclettica della formazione newyorkese.

 

Jonathan Demme

Stop Making Sense

(Usa 1984, 88’, col.)

Realizzato su iniziativa della band nel corso di tre concerti al Pantages Theatre di Hollywood nel dicembre del 1983, Stop Making Sense si apre con Psycho Killer, eseguita dal solo David Byrne, e passa poi in rassegna il meglio della band newyorchese che, per l’occasione, schiera una formazione allargata, comprendente musicisti di area funk, alcuni dei quali provenienti dai Parliament-Funkadelic.

Proiezione digitale HD