Secondo appuntamento della rassegna L’ALTRA FACCIA DI TRUFFAUT. Il ciclo Antoine Doinel con la proiezione del film Baci rubati di François Truffaut.

Bibliomediateca – 12 dicembre 2011, ore 15.30

Nuovo appuntamento in Bibliomediateca, della rassegna L’ALTRA FACCIA DI TRUFFAUT. Il ciclo Antoine Doinel, con la proiezione, lunedì 12 dicembre, alle ore 15.30, del film Baci rubati di François Truffaut. Introduce Roberta Pozza.

Girato durante le contestazioni parigine del ’68, Baci rubati è dedicato a Henry Langlois, che pochi giorni dopo l’inizio delle riprese fu sollevato dall’incarico di direttore della Cinémathèque française. Ma Truffaut accenna brevemente agli accadimenti politici di quel periodo, preferendo rimanere nell’universo sentimentale che gli è proprio. Il risultato è un film impregnato di un’atmosfera nostalgica di un tempo passato, decisamente vivace, che ricorda le commedie romantiche, il ritmo serrato della screwball comedy e soprattutto una Parigi d’altri tempi. Baci rubati è un trattato di grande pregio sull’amore giovanile, sulla timidezza e sul mondo visto attraverso gli occhi di un ragazzo, Antoine Doinel che, ormai ventenne, affronta il suo percorso di crescita tra la ricerca di lavoro e la ricerca dell'amore.

L’ALTRA FACCIA DI TRUFFAUT. Il ciclo Antoine Doinel presenta tre delle cinque opere che il regista francese, tra i più noti esponenti della Nouvelle Vague, ha dedicato ad Antoine Doinel - suo alter ego cinematografico - interpretato da Jean Pierre Léaud e protagonista di una vera e propria “biografia filmata” realizzata nel corso di vent’anni. La rassegna si è aperta con I quattrocento colpi, in cui il cineasta ragiona sulla sua fanciullezza grazie a un Leaud bambino in stato di grazia; prosegue con Baci Rubati, che racconta il passaggio dall’adolescenza alla presunta maturità e si conclude con L’amore fugge, ultimo film del sodalizio tra l'autore e l'attore.

 

François Truffaut

Baci rubati                   

(Francia, 1968, 92’, col.)

Il giovane Antoine Dionel, allontanato dall'esercito per scarso rendimento, si consola con donne dai facili costumi, trascurando la fidanzata Christine. Impiegatosi, quindi, come portiere di notte in un alberghetto ospitale, viene licenziato per aver aiutato un detective privato a cogliere in flagrante un'adultera. Entrato a sua volta alle dipendenze di un'agenzia di investigazioni, si finge, per lavoro, commesso nel negozio del signor Tabard, della cui moglie si innamora come un collegiale. Conclusa la fuggevole avventura, lascia l'agenzia, e si mette a riparare televisori a domicilio. Un giorno, Christine, che non vuole lasciarselo sfuggire, lo chiama in casa per un guasto e si getta fra le sue braccia. Antoine, ormai maturo, le promette di sposarla.

Soggetto e sceneggiatura: François Truffaut, Claude de Givray e Bernard Revon; fotografia: Denys Clerval; montaggio: Agnès Guillemot; scenografia: Claude Pignot;musica: Antoine Duhamel; canzone: «Que reste-t-il de nos amours?» di Charles Trenet interpretata dall’autore; interpreti: Jean-Pierre Leaud (Antoine Doinel), Claude Jade (Christine), Daniel Ceccaldi (sig. Darbon), Claire Duhamel (sig.ra Darbon), Delphine Seyrig (Fabienne Tabard), Michel Lonsdale (sig. Tabard).