Per MAGNIFICHE VISIONI proiezione del film Il salario della paura di William Friedkin.
Nuovo appuntamento di MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato, martedì 20 maggio 2014, alle ore 20.45 nella Sala Tre del Cinema Massimo, con la proiezione del restauro del film Il salario della paura di William Friedkin. Il film sarà proiettato anche mercoledì 21 alle ore 16.00. Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.
Uno dei film meno conosciuti e considerati dal grande pubblico, Il salario della paura di William Friedkin fu un insuccesso commerciale ai tempi dell’uscita in sala che rischiò di compromettere la carriera del grande regista americano, reduce dagli enormi riconoscimenti internazionali ottenuti con Il braccio violento della legge e L’esorcista.
Da un classico di Henry-George Clouzot (Vite vendute, 1953), alla cui memoria Friedkin dedica il film, Il salario della paura oltrepassa i limiti imposti dagli elementi primordiali - l’acqua, la terra - e diventa una sfida nei confronti della natura e del destino. Un film dove il fango e la pioggia impregnano le immagini fino all’inverosimile e, con loro, i suoi protagonisti, attraverso una ferocia e un’ immedesimazione fisica senza precedenti. (Cit. Giacomo Calzoni, da Sentieri Selvaggi).
Il film fa parte di MAGNIFICHE VISIONI. Festival Permanente del Film Restaurato che propone quattro appuntamenti mensili con i capolavori del cinema, dall'età d'oro del cinema classico, spaziando dal muto fino alle nouvelles vagues degli anni '60 e oltre, in copie restaurate provenienti dalle più importanti cineteche del mondo. I film saranno presentati in versione originale con i sottotitoli in italiano e introdotti – quando se ne presenterà l’occasione – da cineasti, critici o personalità del mondo della cultura e del cinema.
William Friedkin
Il salario della paura (Sorcerer)
(Usa 1977, 121’, DCP, col., v.o. sott.it.)
Quattro criminali vengono assoldati per trasportare un carico di esplosivo attraverso il Sudamerica. Remake di Vite vendute di Clouzot, è uno dei film più febbrili – ma anche più sottovalutati - di Friedkin, che fece accompagnare le immagini da una colonna sonora krautrock dei Tangerine Dream. Restaurato l’anno scorso da Park Circus in occasione del Leone d’oro alla carriera a Friedkin.