La Cineteca del Comune di Bologna e il Museo Nazionale del Cinema di Torino presentano, al 64° Festival di Cannes, il restauro di L’assassino di Elio Petri

Cannes Classics, venerdì 20 maggio 2011, ore 20

Il primo film di Elio Petri, L’assassino (1961), restaurato dalla Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino per gentile concessione della Titanus, è stato ufficialmente invitato al 64° Festival di Cannes.

Il film, restaurato in digitale presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna, è in programma il 20 maggio, alle ore 20, nella sezione Cannes Classics.

L’opera prima di Petri mette in luce alcuni dei tratti che saranno peculiari della multiforme e intensa opera di denuncia sociale del regista romano. Su tutti, l’analisi disincantata di personaggi calati all’interno del contesto alienante della modernità e il rapporto tra il singolo e le strutture del potere, in questo caso poliziesco. La vicenda ruota attorno ad un giovane senza scrupoli che si trova coinvolto in un caso di omicidio, un uomo mediocre che si trova preso tra le maglie di un potere poliziesco e inquisitorio del quale non comprende i meccanismi, perché il potere - per sua natura - tende a dissimularli e a nasconderli, quando non addirittura a farli travisare. Per questa sua forte valenza di analisi politica e sociale, L’Assassino subì diverse traversie censorie, soprattutto per aver mostrato la polizia italiana operare utilizzando metodi non ortodossi.

 

IL RESTAURO

Il restauro digitale de L’assassino è stato realizzato a partire dal negativo camera originale e, per il primo e l’ultimo rullo, da un lavander d’epoca poiché il negativo conservato risultava lacunoso. Tutti gli elementi  sono stati scansionati alla risoluzione di 2K. Dopo la scansione, le immagini sono state stabilizzate e pulite digitalmente, eliminando spuntinature, righe e segni visibili di giunte.

Per ritrovare lo splendore originale, il grading digitale è stato eseguito utilizzando come riferimento una copia positiva d’epoca conservata dalla casa di produzione Titanus presso l’archivio della Cineteca di Bologna.

Il suono originale è stato restaurato digitalmente a partire dal negativo ottico 35mm da cui è stato stampato un positivo colonna. Una volta acquisito questo elemento si è potuta effettuare la pulizia digitale e la riduzione dei rumori di fondo causati dall’usura del tempo. Il restauro ha prodotto un controtipo di conservazione e un nuovo negativo colonna. E’ stato inoltre eseguito - su diversi supporti di conservazione digitale - un back-up completo di tutti i file prodotti dal restauro digitale.

Il restauro de L’assassino è parte integrante del progetto di valorizzazione del fondo Elio Petri, che Paola Pegoraro Petri ha donato al Museo Nazionale del Cinema di Torino nel 2007, comprendente l’intero archivio personale del regista costituito da documenti, sceneggiature, fotografie, appunti e corrispondenza.