L’IMPERATORE DI ROMA. Omaggio ad Alberto Sordi nel decennale della sua scomparsa.

Cinema Massimo – da lunedì 6 a domenica 26 maggio 2013

Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio, da lunedì 6 a domenica 26 maggio 2013, ad Alberto Sordi – attore cinematografico, doppiatore e regista italiano considerato uno dei “mostri” sacri della commedia italiana – con un’ampia rassegna dal titolo L’imperatore di Roma. Omaggio ad Alberto Sordi in occasione del decennale della sua scomparsa.

 

L’omaggio ad Alberto Sordi sarà inaugurato lunedì 6 maggio alle ore 16.30, nella Sala tre del Cinema Massimo, con la proiezione de I Vitelloni, capolavoro di Federico Fellini, di cui l’attore fu protagonista.

Evento speciale, mercoledì 8 maggio alle ore 20.30, presso la Sala Tre del Cinema Massimo, con Luca Verdone che presenta al pubblico il documentario realizzato insieme al fratello Carlo, dal titolo Alberto il Grande. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.

La rassegna è un progetto del Museo Nazionale del Cinema realizzato grazie al supporto di CSC – Cineteca Nazionale, che custodisce il lascito della Fondazione Alberto Sordi.

 

Nessuno più di Alberto Sordi ha incarnato l’italiano medio nei suoi pregi e difetti. Attore di teatro di Rivista, cinema, radio e televisione, doppiatore di Oliver Hardy, Sordi esordisce nel cinema appena diciannovenne e sostiene il suo primo ruolo di protagonista ne I tre aquilotti (1942) di Mario Mattoli. Imprime una prima svolta alla propria carriera tramite l'incontro con Federico Fellini: Lo sceicco bianco (1952) ed I vitelloni (1953) ce lo presentano nei panni di giovane infingardo, vigliacchetto, indolente e furbesco, ruolo poi costantemente ripetuto almeno sino a La grande guerra (1959) di Mario Monicelli.

Successivamente, egli darà vita ad una galleria di ritratti quasi tutti negativi, dipinti con una cattiveria a volte inficiata da un sospetto di compiacimento, sempre e comunque all'insegna d'un magistero recitativo praticamente senza uguali. Tra i titoli Il seduttore (1954) di Franco Rossi, Un americano a Roma (1954) di Steno, Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini, Una vita difficili (1961) di Dino Risi, Mafioso (1962) di Alberto Lattuada, Il medico della mutua (1968) di Luigi Zampa, Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971) di Luigi Zampa, Lo scopone scientifico (1972) di Luigi Comencini, Un borghese piccolo piccolo (1977) di Mario Monicelli. Passato anche a dirigersi con Fumo di Londra (1966), egli intensificherà sempre più quest'attività, firmando fra gli altri Un italiano in America (1967), Polvere di stelle (1973), Finché c'è guerra c'è speranza (1974), Io e Caterina (1980), Il tassinaro (1983), Tutti dentro (1984).

Muore il 25 febbraio 2003 all'età di 82 anni, dopo una lunga carriera che annovera nella sua filmografia ben 190 film, alcuni dei quali restano a tutt'oggi degli autentici capisaldi nella storia del nostro cinema.

 

Federico Fellini

I vitelloni

(Italia/Francia 1953, 107’, 35mm, b/n)

Cinque giovanotti in una cittadina romagnola dell'Adriatico, non ancora occupati, né ricchi né poveri, irresponsabili e velleitari figli di mamma. Trascorrono le giornate tra piccoli divertimenti, piccole miserie, piccoli squallori e una grande noia. Il secondo film di Fellini vinse il Leone d'argento a Venezia, 3 Nastri d'argento per regia, produzione e interpretazione di Sordi. Fabrizi è doppiato da Nino Manfredi e Trieste da Adolfo Geri.