A marzo i ragazzi di CinePhilo presentano "Le cinque variazioni" di Lars Von Trier e "Benny’s Video" di Michael Haneke.

Cinema Massimo – 14 e 27 marzo 2018, ore 17.00 – Sala Tre

Doppio appuntamento a febbraio con la rassegna organizzata dal gruppo universitario CinePhilo, della facoltà di filosofia dell’Università degli studi di Torino.

Che genere di rapporto intercorre tra cinema e realtà? E viceversa, tra realtà e cinema? Queste sono solamente alcune domande che verranno poste durante la terza edizione della rassegna organizzata dal gruppo CinePhilo, che esplorerà alcuni esempi di cinema che mostra se stesso, mettendosi in scena in differenti maniere: dal film di finzione al documentario, al mockumentary. Al termine di ogni proiezione segue un dibattito con relatori, esperti del settore, che cercheranno di illuminare, di volta in volta, alcuni aspetti della metacinematografia in dialogo con il pubblico.

 

Mercoledì 14 marzo alle ore 17.00 sarà proiettato Le cinque variazioni di Lars Von Trier. Al termine incontro con il prof. Silvio Alovisio (Cinema e comunicazione audiovisiva) e il prof. Riccardo Fassone (Storia e teoria delle forme videoludiche). Sarà proiettato anche il cortometraggio Det perfekte menneske (L’essere umano perfetto, Dk 1967, 12’, b/n, v.o.) di Jørgen Leth.

Martedì 27 marzo alle ore 17.00 sarà proiettato Benny’s Video di Michael Haneke. Al termine incontro con il prof. Enrico Terrone (filosofo) e il prof. Antonio Santangelo (Semiotica della televisione).

Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Lars Von Trier

Le cinque variazioni (De fem benspænd)

(Danimarca 2003, 90’, video, col., v.o. sott.it.)

Lars Von Trier incontra l’amico e regista Jørgen Leth e gli lancia un’inedita sfida: realizzare cinque variazioni di The perfect human (1967), un suo vecchio cortometraggio. Per ogni variazione, Leth dovrà rispettare gli strani criteri imposti dall’amico, affrontando ogni prova in un crescendo di difficoltà. Una sfida che Leth accetterà con professionalità, realizzando cinque corti che abbracciano un ampio spettro concettuale e stilistico. Non solo un esperimento ben riuscito ma una profonda riflessione sul fare cinema.

 

Michael Haneke

Benny’s Video

(Austria/Svizzera 1992, 105’, video, col., v.o. sott.it.)

Benny, adolescente di una famiglia borghese, passa il tempo chiuso in camera, osservando il mondo attraverso telecamere, televisioni, videocassette e filmati di ogni natura. Immerso in una solitudine fatta di immagini e suoni registrati, Benny coltiva segretamente il progetto di filmare la morte. Secondo lavoro di Haneke, il film riflette sul rapporto tra realtà e rappresentazione, dove quest’ultima finisce per avere la meglio, rivelandosi più adatta a un’umanità ormai incapace di solidarietà ed emozioni autentiche.