Il Museo Nazionale del Cinema alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone

Dal 6 al 13 ottobre 2018 – Teatro Comunale Giuseppe Verdi, Pordenone

Anche quest’anno il Museo Nazionale del Cinema di Torino sarà presente al prestigioso festival Giornate del Cinema Muto di Pordenone, giunto quest’anno alla trentasettesima edizione, che si svolgerà dal 6 al 13 ottobre 2018.

 

Evento speciale, sabato 6 ottobre alle ore 14.30, con la proiezione della copia 35mm di Spergiura! (1909), melò fiammeggiante e grande successo di inizio secolo, nell’ambito di un programma dedicato a Honoré de Balzac. La proiezione sarà accompagnata al pianoforte dal M° Stephen Horne.

Il restauro di Spergiura! (S.A. Ambrosio, 1909) è stato realizzato nel giugno 2009 dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, dalla Cineteca del Comune di Bologna e dalla Deutsche Kinemathek - Museum für Film und Fernsehen di Berlino presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire da una copia positiva nitrato conservata presso la Deutsche Kinemathek.

 

Il Museo presenterà inoltre, in anteprima, le digitalizzazioni di sette comiche brevi, parte di un fondo di pellicole prodotte dalla famosa casa Pathé Frères e conservate dal Museo Nazionale del Cinema nel raro formato ridotto Pathé Kok (28mm):

 

  • La nostra fanfara / Not’ fanfare concourt (1907)
  • Il camino fuma / La cheminée fume (1907)
  • Il cavallo imbizzarrito / Le cheval emballé (1908)
  • L’erreur du policeman / A simple mistake (1911)
  • No more bald men /L’elixir capillare (1912)
  • L’insequestrabile filavento/L’insaisissable Filendouce (1912)
  • Un raggio di sole / Rayon de soleil (1913)

 

Il lavoro di digitalizzazione è stato realizzato nell’ambito di un partenariato tra il Museo del Nazionale del Cinema, la Cinémathéque de Toulouse e la Cinémathéque de Nouvelle-Aquitaine presso i laboratori di Toulouse e Limoges.

 

Tutte le proiezioni saranno accompagnate, come di consueto, da illustri Maestri pianisti quali Stephen Horne, John Sweeney, Daan van den Hurk e Maud Nelissen.

Per maggiori informazioni www.giornatedelcinemamuto.it.

 

 

CALENDARIO DELLE PROIEZIONI

 

  • Sabato 6 ottobre ore 14.30 – Accompagnamento musicale ad opera del M° Stephen Horne.

 

SPERGIURA! (S. A. Ambosio, 1909)
Director/Regia: Luigi Maggi, Arturo Ambrosio – Scenario/soggetto: dal romanzo “La Grande Bretèche” di Honoré De Balzac –Script/riduzione e sceneggiatura: Arrigo Frusta – Director of photography/fotografia: Giovanni Vitrotti – Designer/scenografia: Decoroso Bonifanti – interpreti: Mary Cléo  Tarlarini (Bianca Maria), Alberto Capozzi (l’ufficiale dei dragoni), Luigi Maggi (il marchese di Croixmazeu), Luigi Bonelli, Mirra Principi – Censorship certificate/visto di censura: 4980 del 26/10/1914 – Availability date/data disponibilità della copia: 16/7/1909
Dati della copia: 35mm, positivo, triacetato, 225 m, 12’ a 18 fps, senza didascalie, colore, C15519.


«Bianca Maria ama un bell’ufficiale dei dragoni e ne è riamata; ed aspetta la partenza del marito per avere con lui nelle sue camere un abboccamento. Il tradimento d’un servo fa sì che il marito ritorni improvvisamente al castello. Bianca Maria fa nascondere l’ufficiale in uno stanzino che serviva da armadio. Il marchese insospettito fa per aprire la porta, ma la donna si pone davanti e “Se entrate lì dentro, tutto è finito tra noi”, dice al marito. Questo le fa giurare sul crocifisso che nessuno evvi là nascosto. Alla notte il marito fa murare la porta ed il povero ufficiale muore là dentro di stenti e di fame. Il giorno dopo per tempo Bianca Maria corse alla camera del ripostiglio, trovò il muro: fece sforzi sovrumani per aprire un varco all’amante e quando il marchese comparve sulla porta della camera, essa gli si slanciò incontro come una pazza, cadde ginocchioni, tese le braccia, mandò una imprecazione e cadde esanime al suolo. Come sparì, una notte di primavera, in visconte di Cassari, capitano del 4° reggimento dei dragoni dell’Imperatore» [Programma di sala del Politeama Ariosto di Reggio Emilia, 21 luglio 2009, riportato in Aldo Bernardini in Bianco e nero. 1905-1909. I film dei primi anni, CSC, 1996].

 

  • Sabato 6 ottobre ore 22.45 – Accompagnamento musicale ad opera del M° Daan van den Hurk

 

PLUS DE CHAUVES (No More Bald Men) (FR 1912)

Prod: Pathé Frérès. Copia: DCP (da 28mm, 34 m.), 2’35’’ (trascritto a 18 fps), bn; did: ENG. Fonte: Museo Nazionale del Cinema, La Cinémathèque de Toulouse, Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine.

Un soggetto di successo per un film che, sulla base della documentata ipotesi di identificazione che propone il Dr Robert J. Kiss e che noi qui facciamo nostra, è una vera rarità. Come ricordato, infatti, per comporre il proprio ricco catalogo di offerta 28mm la Pathé attinse a piene mani alle proprie produzioni per il cinema, riproponendo successi anche di diversi anni prima. Plus de chauves è invece uno dei rari titoli realizzati appositamente per il mercato Pathé Kok; può considerarsi infatti il remake – se vogliamo abbandonarci al brivido di una terminologia un po’ anacronistica – del più antico Lotion miracolose (1904). Non siamo a oggi in grado di stabilire se la necessità del rifacimento sia stata dettata da problemi tecnici o da esigenze di aggiornamento espressivo: sicuramente, confrontando la copia che qui presentiamo con l’immagine del film più antico reperita da Kiss in un catalogo British Pathé del 1904, appare evidente l’evoluzione del modello di messa in scena: in Plus de chauves la cura dei dettagli è maggiore e soprattutto la distanza di ripresa è decisamente più ravvicinata, adattata a uno stile di recitazione che possiamo facilmente ipotizzare come più moderno e (fino a un certo punto) naturalistico. Il titolo non compare nel catalogo Fiaf ma, oltre alla matrice della versione presentata alle Giornate, ne esiste almeno una seconda copia 28mm preservata in collezione privata.

 

UN RAYON DE SOLEIL (FR 1912)

Regia: [Henri Gambart]. Prod: Pathé Frères. Copia: DCP (da 28mm, 71 m.), 5’23’’ (trascritto a 18 fps), bn; did: IT. Fonte: Museo Nazionale del Cinema, La Cinémathèque de Toulouse, Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine.

È una tiepida giornata di sole. Un vecchio artritico, su sollecito degli affettuosi familiari, esce per una passeggiata in carrozzina, accompagnato da un inserviente poco affidabile. Quest’ultimo infatti, incontrato per caso un amico, “parcheggia” senza remore il suo assistito accanto a una panchina per recarsi allegramente al bistrò più vicino dove, naturalmente, lui e il compagno non lesineranno sulle bottiglie di vino. Rimasto solo, l’anziano signore, fino a quel momento immobile e assai poco reattivo, mostra insperati segni di ripresa grazie all’esposizione ai raggi del sole e, soprattutto, alla vicinanza di una bella sconosciuta che sceglie proprio la panchina accanto a lui per concedersi un momento di lettura. L’effetto di questa combinazione di stimoli piacevoli è tanto efficace da avere la meglio sui dolori delle ossa: alzatosi dalla sua sedia e preso posto accanto alla ragazza, il vecchio si riscopre galante, lanciandosi in un incalzante corteggiamento peraltro accolto senza troppo dispiacere. Al rientro a casa le parti si sono invertite: sarà l’ex invalido, ben ritto sulle sue gambe, a spingere la carrozzina su cui giace riverso il suo supposto assistente, completamente ubriaco. Questa è almeno la storia raccontata dalle uniche copie del film di cui a oggi il catalogo Fiaf segnala l’esistenza: il restauro del CNC e la versione 28mm da cui è tratta la copia digitale presentata al festival.

 

 

  • Domenica 7 ottobre ore 10.00 – Accompagnamento musicale ad opera del M° Stephen Horne.

 

NOT' FANFARE CONCOURT (Our Band's Going to the Competition) (FR 1907)

Regia: Albert Capellani. Cast: André Deed [?]. Prod: Pathé Frères. Distribuzione: 25.07.1907. Copia: DCP (da 28mm, 68 m.), 5’13’’ (trascritto a 18 fps), bn; did: IT. Fonte: Museo Nazionale del Cinema, La Cinémathèque de Toulouse, Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine.

Il titolo più antico del programma è un film “musicale”. L’agguerrita fanfara “Foully les grenouilles”, sotto la gloriosa insegna della rana, è in partenza per il concorso bandistico che si svolgerà nella sotto-prefettura di competenza. È in gioco l’onore del paese: mogli, corazzieri, sindaco e gente comune accompagnano i musicisti alla stazione tra l’entusiasmo generale. Il morale è alto, il direttore musicale appare decisamente galvanizzato, tutto fa sperare in ottime probabilità di successo. E infatti il successo arriva: la banda vince il primo premio, una medaglia d’oro di dimensioni notevoli seppur di sospetta consistenza cartonata, e festeggia con un vinello traditore che non tarda a far sentire i suoi effetti. Tuttavia, come recita la presentazione del film nel catalogo Pathé: «la belle médaille d’or a son revers» e l’accoglienza che le consorti riserveranno ai mariti ubriachi al rientro a casa non sarà delle migliori.

 

 

  • Lunedì 8 ottobre ore 9.30 – Accompagnamento musicale ad opera del M° Stephen Horne.

 

LE CHEVAL EMBALLÉ (A Runaway Horse) (FR 1908)

Regia: Louis Gasnier. Scen: André Heuzé. Tit alt: Cocotte a bien déjeuné. Prod: Pathé Frères. Distribuzione: 03.01.1908. Copia: DCP (da 28mm, 35 m.), 3’ (trascritto a 18 fps), bn; did: IT. Fonte: Museo Nazionale del Cinema, La Cinémathèque de Toulouse, Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine.

Un piccolo classico, molto noto e citato, qui riproposto in una versione ridotta all’essenziale. Cocotte, il cavallo goloso di un fattorino, mentre il padrone fa una consegna all’ultimo piano di un palazzo, si mangia a sbafo un intero sacco d’avena esposto davanti alla vetrina del negozio di sementi accanto al portone d’ingresso. Questa merenda supplementare gli dà l’energia per lanciarsi in un galoppo sfrenato lungo le vie della città, sbalzando dal carro il fattorino e travolgendo tutto quello che trova sul suo passaggio. Alla fine, inseguito da mezza città, ritorna tranquillo alla sua stalla come nulla fosse.

 

 

  • Mercoledì 10 ottobre ore 10.00 – Accompagnamento musicale ad opera del M° John Sweeney.

 

LA CHEMINÉE FUME  (The Smoking Chimney) (FR 1907)

Prod: Pathé Frères. Distribuzione: 02.08.1907. Copia: DCP (da 28mm, 43m.), 3’18’’ (trascritto a 18 fps), bn; did: IT. Fonte: Museo Nazionale del Cinema, La Cinémathèque de Toulouse, Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine.

In un appartamento elegante la cameriera si accinge ad accendere il camino, ma qualcosa non va per il verso giusto: la stanza si riempie di fumo, i padroni di casa accorrono ad aprire la finestra, i vicini si agitano, vengono chiamati lo spazzacamino e i pompieri. Grazie all’intervento di questi ultimi si svela la causa dell’improvviso inconveniente: sul tetto, due ladri dispettosi hanno bloccato la canna fumaria con stracci appallottolati. Ci penseranno i getti d’acqua degli idranti a «rinfrescare le idee» dei due malviventi.

 

 

  • Venerdì 12 ottobre ore 16.30 – Accompagnamento musicale ad opera del M° Maud Nelissen.

 

FILENDOUCE EST INSAISISSABLE (FR 1912)

Tit alt: L'insaisissable Filendouce.  Prod: Pathé Frères. Copia: DCP (da 28mm, 43 m.), 3’15’’ (trascritto a 18 fps), bn; did: ENG. Fonte: Museo Nazionale del Cinema, La Cinémathèque de Toulouse, Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine.

Filendouce est insaissable è la brillante variazione sul tema di un topos cinematografico ancora oggi lungi dall’aver esaurito il suo fascino: l’inseguimento tra guardie e ladro, in cui, da sempre, è quest’ultimo a cattivarsi le simpatie e l’identificazione del pubblico. In questo film, come spesso accade, è lui, Filendouce (“Filer en douce”, in francese sta per filarsela, scappare con stile) l’elemento dinamico, vero motore dell’azione cinematografica che, per sua stessa natura, non può mai adagiarsi nella rappresentazione dell’ordine costituito.

Già protagonista di almeno un altro film, Les exploits de Filendouce (1908), quello che di primo acchito sembra un comune ladro di biciclette rivela quasi subito risorse decisamente inaspettate: può rendersi invisibile, lasciare dietro di se doppelgänger di pezza per confondere gli inseguitori, scalare i muri e guadare i fiumi con un’automobile rubata. Se il ladro rappresenta per definizione un elemento di rottura rispetto alle regole sociali condivise, in questo caso sfida addirittura le leggi della fisica. I ritmi forsennati dei film “a inseguimento” e l’anarchia inventiva delle pellicole “a trucchi” trovano qui una sintesi particolarmente felice. 

Preda della novecentesca ossessione per la velocità (in crescendo, dalla bicicletta all’auto da corsa), Filendouce ruba, più che per il bottino in sé, per amore dell’adrenalina e per il gusto di beffare le due povere guardie lanciatesi al suo inseguimento; antagonisti ben poco minacciosi che, malgrado un improbabile finale giustizialista li veda vincitori, possono opporre al loro avversario nient’altro che tenacia e imponenti baffoni d’ordinanza.

 

 

  • Venerdì 12 ottobre ore 22.00 – Accompagnamento musicale ad opera del M° John Sweeney.

 

A SIMPLE MISTAKE (L’erreur du policeman) (US 1910)

Regia: [Theodore Wharton]. Cast: William (Billy) Quirk (Augustus Slip, il pretendente importuno), Paul Panzer (O’ Brian, il poliziotto). Prod: Pathé Frères (American Kinema). Distribuzione USA: 24.09.1910. Copia: DCP (da 28mm, 80 m.), 6’04’’ (trascritto a 18 fps), bn; did: ENG. Fonte: Museo Nazionale del Cinema, La Cinémathèque de Toulouse, Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine.

Che gli opposti si attraggano è una convinzione particolarmente cinegenica ma non universale. In A simple Mistake, per esempio, la passione dello smilzo Augustus Slip per le forme “ponderose” della signora Hallate (rispettivamente “Teddy” e “M.me Feathure” nella maliziosa versione francese), non è affatto ricambiata. Approfittando di un’assenza del marito, il corteggiatore importuno si presenta a casa della signora munito di fiori e di agguerrita volontà di conquista. Non lo scoraggeranno né le risate di schermo, né i pugni ben assestati della riluttante virago, infine costretta dall’insistenza di Augustus a chiedere aiuto al volenteroso fidanzato della cameriera di casa, l’agente O’Brien. Come spesso accade nelle comiche Pathè, tuttavia, malgrado le buone intenzioni, i supposti tutori dell’ordine si rivelano veicoli inarrestabili di entropia. Questo caso non farà eccezione.