A dicembre l’appuntamento Doc presenta tre viaggi interiori di ricerca: La teoria svedese dell’amore, Spira Mirabilis e Liberami.

Cinema Massimo – dal 4 al 21 dicembre 2016 – Sala Tre

Per l’appuntamento DOC di dicembre, il Museo Nazionale del Cinema propone tre documentari che in comune hanno l’idea di   un viaggio interiore, alla ricerca di qualcosa che sfugge o è sfuggito all’osservazione e alla vita di comunità. Che si tratti di come abbiamo trasformato la relazione interpersonale, della ricerca verso l’immortalità o del disagio che spesso è identificato nella possessione demoniaca, questi tre film offrono una lettura e una interpretazione più che mai originale dei più profondi moti dell’animo umano.

Si alterneranno nell’arco del mese le proiezioni di La teoria svedese dell’amore di Erik Gandini, Spira Mirabilis di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e Liberami di Federica Di Giacomo.

Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Calendario delle proiezioni

 

Dom 4, h. 18.00/Mar 20, h. 16.30

 

Erik Gandini

La teoria svedese dell'amore

(Svezia 2015, 90’, DCP, col., v.o. sott.it.)

Il film nasce da una riflessione sul manifesto proposto dal parlamento svedese nel 1972 dal titolo La famiglia del futuro. Il concetto è che ogni relazione umana autentica si basi sull'indipendenza: una donna dal marito, gli adolescenti dai genitori, gli anziani dai figli. L'indipendenza però limita i contatti, così metà della popolazione oggi vive sola e non sembra felice.

 

Lun 12, h. 20.30/Mer 14, 18.00

 

Massimo D'Anolfi / Martina Parenti

Spira Mirabilis

(Italia/Svizzera/Francia 2016, 121’, DCP, col.)

Che cosa unisce l'abilità dei costruttori del Hang, idiofono d'acciaio ricercatissimo, la distruzione di una grande cultura emarginata come gli indiani di Wounded Knee, l'infinita cura per il restauro delle statue del Duomo e lo scienziato giapponese Kyota, scopritore del processo di ringiovanimento della medusa Turritoptis, praticamente immortale?

 

Lun 19, h. 20.30/Mer 21, h. 18.30

 

Federica Di Giacomo

Liberami

(Italia/Francia 2016, 89’, DCP, col.)

Fino a dove ognuno di noi, credente o meno, è disposto ad arrivare purché qualcuno riconosca il nostro male? Cosa siamo disposti a fare per essere liberati? La storia dell'incontro fra la pratica esorcista e la vita quotidiana dove i contrasti tra antico e contemporaneo, religioso e profano, risultano a tratti inquietanti a tratti esilaranti.