Cherchez Hortense di Pascal Bonitzer e Quai d’Orsay di Bertrand Tavernier, gli [IMPORT] più amati della stagione, di nuovo in sala per tutto il mese di luglio.  

Cinema Massimo – dal 1 al 19 luglio 2015 – Sala Tre

L’ultimo [Import] della stagione – appuntamento che si proponeva di portare in sala film recentissimi, che hanno ricevuto grandi consensi nei festival internazionali, ma che non hanno trovato distribuzione in Italia – prosegue, in attesa dei nuovi film inediti in Italia che programmeremo nel corso dell’autunno, con i due titoli che hanno registrato maggiori consensi nel corso della stagione appena conclusasi. Il primo è Cherchez Hortense, una commedia intelligente, brillante e raffinata, diretta da Pascal Bonitzer che è stato lo sceneggiatore dei più bei film di Resnais, Ruiz e Téchiné. L’altra proiezione è dedicata all’ultimo lavoro di Bertrand Tavernier: Quai d’Orsay, sottile commedia satirica tratta dall'omonima graphic novel di culto di Christophe Blain e Abel Lanzac. Presentato al festival di Toronto, il film - candidato ai premi César – ha vinto il premio per il miglior attore non protagonista. Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Calendario delle proiezioni

 

Mer 1, h. 16.30/Dom 19, h. 18.00

 

Pascal Bonitzer

Cherchez Hortense

(Francia 2012, 100’. Hd, col., v.o. sott. it.)

Damien Hauer è un professore di sinologia, infelicemente sposato. Per impedire che l'amica di un'amica venga espulsa dalla Francia come clandestina, la moglie gli chiede di intercedere con l’odiato padre, membro del Consiglio di Stato. Sarà l’occasione per conoscere meglio Aurore, giovane cameriera interessata al suo corso di cultura cinese.

 

Sab 4, h. 18.30/Mer 15, h. 18.45

 

Bertrand Tavernier

Quai d'Orsay

(Francia 2014, 113’, Hd, col., v.o. sott. it.)

Alexandre Taillard de Vorms, affascinante ministro degli Esteri francese, è bravissimo a infilare nella conversazione la citazione giusta, da Eraclito a Tintin. Peccato sia totalmente incompetente e, senza il giovane Arthur Vlaminck, sarebbe la catastrofe. Arthur, però, dal canto suo, non deve solo scrivere i discorsi del ministro, ma adattarsi a un ambiente pieno di ambizioni e sporchi trucchi.