In occasione della mostra AL FRONTE, proiezione della “trilogia della guerra” di Yervant Gianikian e Angela Ricci-Lucchi.

Cinema Massimo – 30/31 gennaio 2015 - Sala Tre

In occasione della mostra AL FRONTE. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra (Mole Antonelliana, 29 gennaio – 3 maggio), il Cinema Massimo propone la “trilogia della guerra” di Yervant Gianikian e Angela Ricci-Lucchi.

Ingresso 6.00/4.00/3.00 euro.

 

Venerdì 30 gennaio, h. 20.30

 

Prigionieri della guerra

(Italia 1995, 60’, BetaSp, b/n)

Il film è composto da materiali cinematografici della Prima Guerra Mondiale, raccolti negli archivi dei grandi imperi che si fronteggiarono, in prevalenza quello zarista e quello austro-ungarico. Nel lavoro si contrappongono i “film-rapporto” militari sulle condizioni dei prigionieri di guerra, degli orfani, dei profughi (donne e bambini), e dei caduti di entrambe le parti. Eventi speculari registrati dalle “camere nemiche” ai margini delle battaglie.

 

Venerdì 30 gennaio, h. 22.00 

 

Su tutte le vette è pace

(Italia 1999, 72’, BetaSP, b/n)

Il primo verso del Canto notturno del viandante di Goethe dà il titolo a questo film che è la naturale continuazione de Prigionieri della guerra. Anche questo è costruito su materiali d’archivio rinvenuti e studiati, disarticolati fotogramma per fotogramma, infine ricostruiti, rifilmati, virati.

Le immagini parlano da sole, belle e terribili, antiretoriche, speculari, riviste nei particolari più minuti, dove il paesaggio, l’uomo soldato, le sue cose, le sue armi, gli animali vengono ricondotti alla loro dimensione più vera: di fatica, sofferenza, eroismo povero e crudele.

 

Sabato 31 gennaio, h. 19.00

 

Oh! Uomo

(Italia 2004, 71’, BetaSp, b/n)

Cruda testimonianza del dopoguerra, passando dalle immagini del totalitarismo fascista alla fisicità individuale della sofferenza umana in un catalogo anatomico del corpo ferito. Sono le conseguenze del conflitto sull’infanzia nell’immediato dopoguerra, in un percorso che parte dalla decostruzione del corpo umano, alla sia ricomposizione artificiale. E’ stato realizzato utilizzando materiali storici depositati presso vari archivi italiani ed europei